Non ho mai amato le check list, perché spesso ci inducono a “spegnere” il cervello, perdendo la soluzione che il più delle volte è proprio sotto il naso.

Però, quando vado a fare la spesa per la famiglia, ho sempre apprezzato le liste di mia moglie: sono fantastiche, inserisce i prodotti addirittura nell’ordine degli scaffali che incontro dall’ingresso fino alle casse.

Per cui, tra pregi e difetti, ho deciso di condensare le informazioni della mia esperienza come consulente in materia di sicurezza sul lavoro e delle risorse in rete per offrirti un pratico vademecum dei controlli a vista che qualunque addetto antincendio, o titolare di azienda, può effettuare.

1. Presenza del registro antincendio

La compilazione del registro è l’unico modo che il titolare ha di dimostrare, in modo documentato, il rispetto di tutti gli obblighi in materia di prevenzione incendi. Se non è presente, legalmente, è come se non fossero mai stati fatti i controlli anche se in realtà sono stati effettuati.

Ciò accade quando un’azienda si affida a ditte di manutenzione poco serie che invece, solitamente, dovrebbero fornirti loro stesse il registro nella loro carta intestata.

2. Uscite di emergenza a norma

Le uscite di sicurezza, se sono state progettate, è perché siano utili all’esodo in emergenza durante l’attività lavorativa, è devono avere un certificato a corredo (può indicartelo il progettista antincendio o l’esperto di sicurezza sul lavoro).

Le porte di emergenza possono essere chiuse a chiave solo quando non ci sono lavoratori in azienda; se hai problemi di sicurezza anti-effrazione, ricorda che la porta può essere allarmata.

3. Corretta manutenzione agli estintori

Quello che solitamente chiamiamo manutenzione, il più delle volte è denominato “controllo periodico semestrale” ai sensi della UNI 9994, che ha come obbiettivo la verifica dell’efficienza degli estintori e che comprende:

  1. l’utilizzo di personale competente (quindi una persona che lo fa per mestiere, e presto ci sarà anche un meccanismo di certificazione);
  2. i controlli di normale sorveglianza che sono assegnati agli addetti antincendio;
  3. il controllo della pressione interna con uno strumento Indipendente (solo per gli estintori pressurizzati a pressione permanente);
  4. il controllo dello stato di carica tramite pesatura (con bilancia e non a mano, per gli estintori a biossido di carbonio);
  5. controllo della presenza, del tipo e della carica delle bombole di gas ausiliario (per gli estintori pressurizzati con tale sistema);
  6. verifica che l’estintore non presenti anomalie quali ugelli ostruiti, perdite, tracce di corrosione, sconnessioni o incrinature dei tubi flessibili, ecc;
  7. verifica che l’estintore sia esente da danni alle strutture di supporto e alla maniglia di trasporto; se è carrellato, verifica delle ruote funzionanti;
  8. sia esente da danni ed ammaccature al serbatoio.

Tutto ciò può essere effettuato solo se la ditta di manutenzione riporta gli estintori nel loro laboratorio (in ditta o nel furgone) e ve ne lascino momentaneamente uno sostitutivo.

I recenti servizi di “Striscia la Notizia” hanno riferito che l’80-90% degli estintori non è a norma. I meccanismi di truffa sono così sofisticati che certamente un cliente non può scoprirli tutti in autonomia. Se vedi che il manutentore mette il pallino nella targhetta e gli da una finta pesata a mano, probabilmente vi stanno truffando, ma non sempre è così semplice accorgersi perché il “magheggio” potrebbe avvenire all’interno del laboratorio.

Ci però sono dei campanelli dall’allarme che possono aiutarti a sospettare, ossia i prezzi troppo bassi.

Non conosco tutti i prezzi, che immagino varino anche per ogni regione, ma se con 50 € paghi la manutenzione a 10 estintori, e per controllare un’estintore ci vogliono meno di 5 minuti, io una domanda me la farei.

Si ricordano i punti della normale sorveglianza, che è effettuata dagli addetti antincendio che sono stati adeguatamente formati e finalizzata ad esaminare lo stato dell’estintore tramite l’effettuazione dei seguenti accertamenti:

  • l’estintore e Il suo supporto siano integri;
  • l’estintore sia presente e segnalato con apposito cartello ai sensi della legislazione vigente;
  • il cartello sia chiaramente visibile, l’estintore sia Immediatamente utilizzabile e l’accesso allo stesso sia libero da ostacoli;
  • l’estintore non sia stato manomesso, in particolare risulti sigillato il dispositivo di sicurezza per evitare azionamenti accidentali;
  • le Iscrizioni siano ben leggibili;
  • l’indicatore di pressione, se presente, indichi un valore di pressione compreso all’interno del campo verde;
  • il cartellino di manutenzione sia presente sull’apparecchio e che non sia stata superata la data per le attività previste;
  • l’estintore portatile non sia collocato a pavimento.

4. Estintori con revisione

Dopo alcuni anni gli estintori vanno revisionati, o a limite acquistati nuovi. Quelli a polvere vanno revisionati ogni 3 anni, mentre gli estintori a CO2 ogni 5 anni.

Questa operazione non può costare qualche decina d’euro, per cui se ti fanno un prezzo basso probabilmente ti stanno truffando (sappi che potrebbero truffarti anche con un prezzo alto, quindi cerca di essere scaltro).

5. Alimentazione idrica dell’impianto ad idranti (o naspi)

L’impianto è stato provato? Solitamente è tutto scritto nel verbale di collaudo, ma potrebbero averlo compilato con “poca diligenza”.

Sarebbe sempre bene che il titolare, o un suo delegato, sia presente quando provano l’impianto dove, in pratica, si deve vedere l’acqua che esce dalla lancia (l’estremità del tubo in tessuto denominato “manichetta antincendio”). Se invece l’hai ereditato dal precedente proprietario, contatta una ditta di manutenzione impianti o un professionista antincendio per la prova col tubo di pitot.

6. Funzionamento dell’impianto di rivelazione e allarme incendio (IRAI)

Una volta mi è capitato che la ditta di installazione non avesse finito il lavoro perché non era stata pagata, un’altra volta proprio il titolare aveva spento l’IRAI perché “l’allarme era impazzito” e non aveva avuto il tempo di sistemarlo.

Se non riesci a venirne a capo chiedi alla ditta installatrice, o a quella di manutenzione, di istruire gli addetti antincendio così da poter gestire l’allarme almeno nelle funzioni base. Anche durante il controllo periodico (che ricordo è semestrale) potresti sfruttare l’occasione per chiarire le tue perplessità.

Hai ancora qualche dubbio?

Tranquillo è normale, purtroppo gli argomenti sono complessi e non è facile spiegare tutto con poche righe…

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