Con le ultime modifiche normative in materia di prevenzione incendi, sono stati per la prima volta sdoganati i refrigeranti infiammabili nelle attività soggette ai controlli dei Vigili del Fuoco.
Tale libertà concessa ai titolari delle aziende ha però il prezzo di una maggiore attenzione alla progettazione delle misure di sicurezza antincendio.

Oramai, chi progetta gli impianti non può più limitarsi al loro mero funzionamento in piena efficienza energetica, ma è necessario un vero e proprio salto di qualità nella risoluzione delle nuove problematiche di sicurezza antincendio.
Con l’innovazione tecnologica che avanza, i gas refrigeranti, dannosi per l’ambiente, stanno venendo gradualmente sostituiti da prodotti ecologicamente più sostenibili ma, di contro, maggiormente infiammabili.

Anche le aziende produttrici di pompe di calore e sistemi di refrigerazione necessitano quindi di un safety upgrade che tenga conto dell’aggravio del rischio incendio nella loro attività, non solo per la gestione in sicurezza dei gas A2L ma soprattutto per i gas refrigeranti A3 come il propano (R290).
Emergono quindi nuovi pericoli che, a tutela dei lavoratori, il titolare dell’attività non può sottovalutare.
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