Un incendio può diventare una vera e propria catastrofe per l’azienda, sia dal punto di vista economico che umano. Non si può mai sapere quando e come può scatenarsi un fuoco, né quali saranno le sue conseguenze. Per questo motivo, non bisogna mai dare per scontato che i Vigili del Fuoco possano intervenire in tempo e salvare “capra e cavoli”.
Spesso, infatti, i tempi di arrivo e di operatività dei VVF dipendono da fattori esterni, come il traffico, la distanza, la disponibilità di mezzi e personale, le condizioni meteorologiche e così via. Ma, anche se i VVF riuscissero ad arrivare in tempo, non sarebbe comunque detto che l’edificio presenti le migliori caratteristiche per poter intervenire con successo.
Per tutte queste ragioni, è fondamentale che ogni azienda sia progettata per permettere quella che, tecnicamente, viene definita operatività antincendio.
Dal punto di vista di un progettista antincendio, certamente si potrebbe dire che l’operatività antincendio è:
- un’azione di lotta, qualificata, contro i danni derivati dall’incendio;
- un’efficace conduzione degli interventi da parte delle squadre dei Vigili del Fuoco;
- la possibilità di intervenire adeguatamente in luoghi che hanno i requisiti.
Costruire un’azienda che faciliti l’intervento dei VVF non è solo una tutela per il titolare, ma anche per gli operatori dei soccorsi che in primis rischiano la vita. Infatti, un pompiere in servizio viene esposto a molteplici rischi:

- esposizione ad un’atmosfera non respirabile;
- esposizione ad ambienti ad alta temperatura;
- visibilità limitata;
- cambio delle proprietà dei materiali a causa dell’incendio;
- scarsa disponibilità di informazioni;
- esposizione ad atmosfera infiammabile o esplosiva;
- utilizzo di attrezzature e DPI che limitano sensi e movimenti;
- essere un ingranaggio (in prima linea) delle operazioni di soccorso.
Ognuno di questi pericoli porta a dei rischi e questi vanno compensati con quelle che in gergo vengono chiamate strategie antincendio. Nella pratica, dobbiamo dare ai pompieri la possibilità di raggiungere rapidamente il focolare di incendio, facilitandogli la lotta con un’adeguata visibilità e temperatura, con un edificio che si presti per l’accesso facilitato in tutti i piani e i compartimenti interessati.
In alcuni casi potrebbe essere addirittura necessaria una postazione di comando per le comunicazioni alle squadre di soccorso che magari stanno intervenendo in un complesso industriale o in un edificio con 100 piani.
Con l’articolo di oggi si vogliono quindi aiutare i titolari di aziende lungimiranti a capire meglio perché una corretta progettazione che aiuti l’intervento dei VVF è un beneficio per tutti.
Le strutture predisposte per la lotta antincendio
Una struttura che ben si presta alla lotta antincendio è solitamente suddivisa in compartimenti che limitano la propagazione dell’incendio all’interno dell’edificio. Magari ci sono dei filtri, compartimenti con caratteristiche precise, che permettono di far stazionare la strumentazione dei soccorritori e organizzare in sicurezza l’attacco antincendio.

In altre tipologie di edificio potrebbero essere necessari degli ascensori al servizio dei Vigili del Fuoco e, dove l’esodo è lungo e complesso, magari dei corridoi di larghezza maggiorata per permettere il flusso controsenso delle squadre di intervento verso l’incendio.
L’accessibilità dei veicoli di soccorso
L’accessibilità dei veicoli dei VVF nella zona di intervento in prossimità degli edifici è un fattore cruciale per la sicurezza antincendio. Infatti, in caso di emergenza, i VVF devono poter raggiungere il luogo dell’incendio con rapidità ed efficacia, per svolgere le operazioni di spegnimento, salvataggio e messa in sicurezza.
Per garantire l’accessibilità dei veicoli dei VVF, gli edifici devono rispettare alcuni requisiti minimi, stabiliti dalla normativa vigente. Tra questi, ad esempio, ci sono la larghezza, l’altezza, il raggio di curvatura e la resistenza al carico degli accessi all’area, la possibilità di accostamento delle autoscale alle finestre o ai balconi di ogni piano e la presenza di percorsi protetti per i soccorritori.

L’accessibilità dei veicoli dei VVF non solo consente di ridurre i tempi di intervento e di limitare i danni provocati dal fuoco, ma anche di salvaguardare la vita delle persone coinvolte nell’incendio e dei soccorritori stessi.
Le alimentazioni idriche
Altro fattore importante sono le alimentazioni idriche e i sottosistemi di distribuzione del fluido che sono messi a disposizione dei VVF.

Stendere una manichetta per 100 m è cosa ben diversa dal trovare una tubazione nel filtro antincendio con un attacco predisposto UNI 45. Per lo stesso motivo può essere richiesto un idrante che permetta il reintegro dell’autobotte VVF quando l’acqua si esaurisce.
In generale, le alimentazioni idriche dell’edificio devono essere progettate, installate e mantenute secondo le regole dell’arte e le norme di prevenzione incendi, che stabiliscono i requisiti minimi da rispettare in termini di portata, pressione, autonomia e affidabilità.
Le alimentazioni idriche dell’edificio possono essere costituite da diverse fonti, come l’acquedotto pubblico, le vasche di accumulo, i pozzi o le piscine. In ogni caso, devono essere garantite le condizioni di accessibilità e sicurezza per i VVF, che devono poter collegare facilmente le loro attrezzature alle bocche di erogazione dell’acqua.
Le tecniche di lotta antincendio
L’acqua è eccezionale da utilizzare come estinguente per l’incendio (dove si può utilizzare).

In un solo colpo abbiamo una sostanza che:
- Raffredda: sia perché più fredda rispetto al fuoco sia perché quando evapora ruba tantissima energia all’incendio;
- Inertizza: un solo litro d’acqua liquida è in grado di diventare più di 1000 litri di vapore acqueo che, diluendo il volume dell’aria vicina all’incendio, riduce l’apporto dell’ossigeno alla combustione.
- consente la variabilità del flusso: è possibile passare da un getto diretto e potenze sulla base delle fiamme ad un flusso nebulizzate per raffreddare la parte superiore di un locale.
Per il resto, le tecniche di lotta antincendio sono un qualcosa che non viene decisa dal progettista, tantomeno dal titolare dell’attività. Sarà il caposquadra dei VVF che effettuerà una sua valutazione del rischio e deciderà come procedere.

Ad esempio, se si ha una buona conoscenza dell’edificio e una protezione adeguata per gli operatori VVF, potrebbe essere scelta una modalità offensiva di lotta antincendio, consistente nell’entrare direttamente nel luogo dell’incendio, con l’obiettivo di spegnere il fuoco alla fonte, salvare le persone in pericolo e limitare i danni.
Al contrario, se non ci sono condizioni adeguatamente sicure, potrebbe essere scelta una modalità difensiva, orientata a contenere l’incendio dall’esterno, con l’obiettivo di impedire la propagazione del fuoco ad altre aree, proteggere le persone e le strutture vicine e creare magari le condizioni per un successivo attacco offensivo.
I sistemi di comunicazione adeguati e il centro di gestione delle emergenze
I VVF hanno già la possibilità di avere un loro sistema di comunicazione da utilizzare per coordinare le operazioni di soccorso e antincendio.

Ciò però non toglie che, in situazioni complesse, potrebbero aver bisogno di un centro di gestione delle emergenze che li agevoli ancora di più, magari con un sistema di altoparlanti di emergenza che li aiutino ad indirizzare un esodo particolarmente complesso.
I pulsanti di sgancio e i dispositivi di manovra
Che succede se, durante l’incendio, gli impianti elettrici sono ancora in tensione e i tubi con i fluidi pericolosi sono ancora sotto pressione?

Malauguratamente, l’acqua di spegnimento potrebbe bagnare un filo elettrico in tensione con l’isolamento danneggiato, oppure potrebbe cedere la saldatura di un impianto a gas metano, con pericoli ancora maggiori e propagazione dell’incendio accelerata o addirittura esplosiva.
Disattivare gli impianti appena inizia l’emergenza è quindi fondamentale e, per massimizzare la sicurezza, devono essere presenti degli adeguati dispositivi di manovra, in posizione sicura e segnalata.
La corretta gestione del fumo
Il buio che un operatore dei VVF può trovarsi di fronte è un qualcosa che probabilmente in vita tua non hai mai vissuto.

Pensa ad un buio strano, un buio che non può essere illuminato da nessuna luce, poiché si tratta di fumo nero come la pece e non di semplice assenza di radiazione luminosa.
Ecco che, a questo punto, capirai l’importanza dello smaltimento dei fumi al fine di agevolare l’intervento dei pompieri. Ad esempio, in un piano interrato senza finestre, se il fumo non viene estratto meccanicamente diventa impossibile intervenire a causa della visibilità assente e delle temperature troppo elevate (il fumo porta via con se fino al 70% della potenza termica).

Gli impianti di estinzione automatica con rivelazione precoce
Ultima, ma non per importanza, è la possibilità (in alcuni casi è un obbligo) di avere una protezione attiva automatica che riduca l’esposizione degli operatori VVF all’incendio.
Infatti, uno dei dogmi dei professionisti antincendio è che, se veramente vuoi salvare i beni ed avere la continuità produttiva, devi per forza installare dei sistemi impiantistici che:
- rilevino l’incendio il prima possibile;
- estinguano l’incendio il prima possibile.
Quando ciò non si può fare, può anche andare bene un sistema automatico, tipo sprinkler, che magari inibisca la potenza termica dell’incendio e riduca sensibilmente i danni alla struttura.

Se rilevi immediatamente il principio di incendio, il fuoco può essere spento subito o, al massimo, si può limitare la propagazione così tanto da regalare alle squadre dei VVF una situazione che si risolve in pochi minuti.
Questo offre anche grandi benefici a livello ambientale: è sicuramente meglio usare 130 litri/minuto per mezz’ora piuttosto che far utilizzare ai VVF 200 litri/minuto per 24 ore di lotta antincendio. L’estinguente esausto utilizzato può essere ricco di pericolosi contaminanti ambientali come i PFAS e perciò deve essere ridotto il più possibile.
Conclusione
L’articolo finisce qui. Come al solito mi scuso con i colleghi per aver semplificato troppo ma l’obbiettivo era evidenziare l’importanza di garantire una situazione agevole ai Vigili del Fuoco che, si spera mai, un giorno potrebbero intervenire.
Ricorda che l’operatività antincendio non è solo un dovere legale, ma anche una scelta etica e strategica per le aziende che vogliono proteggere la vita delle persone.
Per saperne di più
RIFERIMENTO | AUTORE |
---|---|
Operatività Antincendio | INAIL – Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro |
Fire Service Features of Buildings and Fire protection System | OSHA – Occupational Safety and Fire Protection System |
EuroFirefighter | Paul Grimwood |

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