I meccanismi di trasporto che coinvolgono il fumo e il calore, come anche la propagazione di un incendio, sono fenomeni complessi che però hanno un qualcosa che li accomuna: il secondo principio della termodinamica.

Senza andare a scomodare formule matematiche, una versione personale del secondo principio dice che:

L’energia tenderà naturalmente a spostarsi nella direzione in cui c’è la sua mancanza.

Non si tratta di un’opinione personale o di esperienza: è così in assoluto.

Premesso ciò, eccoti i tre esempi che devi avere ben chiari per comprendere i pericoli di un incendio, anche se non sei un tecnico.


Trasporto di quantità di moto

Se in una scatola con un setto di separazione:

  • a SINISTRA ho un gas ad alta pressione, con le molecole che rimbalzano con una certa velocità;
  • a DESTRA ho un gas a pressione minore di quello di destra, con le molecole che viaggiano a velocità minore.

Appena si apre il setto il gas a pressione maggiore si sposterà verso quello a pressione minore e, per effetto di questo spostamento, quello a pressione minore andrà verso quello a pressione maggiore.

Questo è uno dei motivi per cui si crea il vento: l’aria che si trova in zone del pianeta ad alta pressione si sposterà in zone del pianeta a bassa pressione.

Anche durante un incendio, nel compartimento si crea una pressione maggiore che spinge l’aria verso l’esterno. Ecco perché, nei filtri a prova di fumo, si pressurizza affinché il fumo del compartimento adiacente interessato all’incendio non vada ad invadere le vide d’esodo.


Trasporto di quantità di calore

Sempre con la stessa scatola, dove:

  • a SINISTRA ho un gas ad una certa temperatura;
  • a DESTRA ho un gas a temperatura minore;

Appena si apre il setto il gas a temperatura maggiore si sposterà verso quello a temperatura minore e, per effetto di questo spostamento, quello a temperatura minore andrà verso quello a temperatura maggiore.

Questo fenomeno spiega il moto convettivo dell’aria passante per i termosifoni: l’aria calda che lambisce la superficie del metallo caldo si sposta verso l’aria a temperatura minore (verso l’alto perché l’aria a temperatura più bassa è attirata dalla gravità).

Lo stesso si ripete anche con il fumo sviluppato da un’incendio, che grazie alla maggiore energia si spinge verso l’alto, spostando verso il basso l’aria più fredda.

Lo stesso vale con il calore, che si sposterà certamente verso compartimenti più freddi.


Trasporto di quantità di calore

Ancora con la stessa scatola:

  • a SINISTRA ho un gas costituito da una sostanza A, che per motivi che non posso spiegarti ha una certa energia;
  • a DESTRA ho un gas costituito da una sostanza B, con molecole che hanno una energia minore;

Appena si apre il setto il gas A si sposterà verso lo spazio del gas B e viceversa, per il semplice fatto che sono diversi.

Il gas A potrebbe essere tranquillamente aria umidità che si mescola con aria secca (meno umida).

Oppure, ad esempio, potrebbe essere aria esterna con ossigeno al 21% che si mescola con aria al 15% di ossigeno all’interno del compartimento interessato da un incendio.


Questi esempi, per ovvi motivi, sono semplificati al massimo: chiedo venia ai colleghi tecnici se non ho specificato a dovere ipotesi, equazioni, ecc.

Per cui, ricorda sempre che, durante un incendio, il nemico da cui tenersi lontano è l’eccessiva energia sprigionata, in primis i fumi caldi che sono la prima fonte di morte.

Questi fumi caldi tenderanno, in ordine di priorità:

  1. ad andare verso l’alto;
  2. a spostarsi verso la zona a temperatura minore.

Sperando che non ti capiti mai, oggi conosci meglio come si comporta il fuoco durante un incendio.

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Le informazioni sono tante e non è facile riassumerle tutte in un articolo. Puoi però continuare la navigazione per cercare quello che ti serve…

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