Molto spesso, quando parlo con i titolari di azienda, mi accorgo dell’uso indistinto delle parole “prevenzione” e “protezione” quando si affrontano le problematiche antincendio.

In realtà questi termini rappresentano due fattori ben distinti che si fondono in un medesimo concetto: la “compensazione del rischio incendio“.

Il rischio incendio, matematicamente, è il prodotto della probabilità per i danni e, banalmente, se riesci ad abbassare il valore di uno di questi due fattori, automaticamente è possibile abbassare il rischio incendio della tua attività.

I modi per diminuire il rischio incendio sono essenzialmente due:

  • utilizzare le misure di prevenzione;
  • utilizzare le misure di protezione.

Che vedremo di seguito nel dettaglio.

La prevenzione incendi

Qualunque misura, tecnica e/o gestionale, orientata a limitare le probabilità:
– di innesco di un incendio;
– le formazione delle atmosfere esplosive (ATEX)

rientra nella prevenzione incendi.

La misura di prevenzione per eccellenza è, ad esempio, la formazione: anche in un’attività difforme dalla norma, degli addetti ben formati possono fare la differenza.

Un’altra misura di prevenzione può essere un impianto di rivelazione gas che aziona un aspiratore al fine di non permettere la creazione di un’atmosfera infiammabile.

In soldoni, tutto ciò che impedisce l’innesco di un’incendio può essere considerata una misura di prevenzione.

La protezione antincendio: attiva e passiva

Qualunque misura, tecnica e/o gestionale, orientata a limitare i danni da incendio è da considerarsi una misura di protezione.

In genere la protezione avviene quando l’incendio è già avviato; ad esempio, un idrante può spegnere un’incendio ma non incide minimamente sulla probabilità di innesco.

Le misure di protezione si dividono a loro volta in due categorie:

  • protezione ATTIVA: quando si richiede l’azione di un uomo o l’azionamento di un impianto, finalizzata alla precoce rilevazione dell’incendio, alla segnalazione e all’azione di spegnimento prima della fase di incendio generalizzato (flashover).
    Un esempio tipico sono tutti gli impianti antincendio.
  • protezione PASSIVA: quando la misura agisce per il solo fatto che essa esiste, limitando gli effetti dannosi dell’incendio nello spazio e nel tempo.
    Un muro resistente al fuoco protegge senza aver bisogno di essere azionato.

Prevenzione VS Protezione: dove è meglio investire?

Prevenire è meglio che curare

recitava una famosa pubblicità di un dentifricio negli anni ’80-’90.

Anche se richiede maggiori sforzi a livello gestionale, investire nella prevenzione porta enormi risparmi a livello economico per due motivi principali:

  1. costa meno che investire sugli impianti di protezione attiva o su strutture resistenti al fuoco;
  2. l’obbiettivo è che l’incendio non venga proprio innescato, limitando al massimo i danni.

Senza dubbio quindi:

Come titolare dell’attività devi prioritariamente investire in misure di prevenzione incendi

Le misure di protezione, che spesso sono imposte dalla norma, devono essere sempre l’ultima spiaggia perché, quando intervengono, vuol dire che l’incendio ha già iniziato a danneggiare la tua attività.

Hai bisogno di saperne di più?

Le informazioni sono tante e non è facile riassumerle tutte in un articolo. Puoi però continuare la navigazione per cercare quello che ti serve…

Leave a Reply

%d bloggers like this: